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Il Capo V del Titolo VIII del DLgs. 81/2008 tratta della protezione dei lavoratori dai rischi fisici associati all’esposizione alle Radiazioni Ottiche di origine artificiale (ROA).

Durante un trattamento Laser infatti, gli organi a rischio sono gli occhi e la pelle, ma esistono anche dei rischi collaterali associati all’utilizzo di un dispositivo laser, sia questo destinato all’uso medico, estetico o per fisioterapia.
I rischi per gli occhi e la pelle sono controllabili attraverso l’applicazione di apposite procedure Operative e di Sicurezza. Paradossalmente i rischi collaterali, che sono meno controllabili, spesso vengono sottovalutati e possono generare danni di elevata entità.
I LASER di classe 4 possono infatti produrre energia sufficiente ad incendiare materiali infiammabili, causare la combustione di gas endogeni ed anestetici, bruciare gli arredi o surriscaldare i ferri chirurgici. Durante gli interventi chirurgici possono svilupparsi fumi tossici con dispersione di materiale biologico contaminato.
Si aggiungono a questi rischi quelli tipici derivanti dall’uso di una apparecchiatura elettrica che sfrutta al suo interno, tensioni e correnti elevate.

In relazione ai rischi menzionati, è pertanto necessario provvedere al loro controllo e all’avvio di idonee procedure che garantiscano agli operatori ed ai pazienti adeguate condizioni di sicurezza. Per fare ciò il Datore di lavoro, in possesso di sorgenti LASER di classe 3B o 4, sulla base delle indicazioni della Norma CEI 76-6, nomina un Addetto Sicurezza Laser (ASL), esperto in materia, che supporta e consiglia rispetto all’uso sicuro di tali dispositivi medici e alle relative misure di prevenzione e protezione da porre in atto. L’Addetto Sicurezza Laser infatti è la persona che possiede le conoscenze necessarie per monitorare, valutare e aumentare il controllo sui possibili rischi causati dai Laser .

L’Art. 28 impone la valutazione di “…tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori…”. In sostanza quindi, in tutti quei casi nei quali il processo lavorativo o la mansione comportino una significativa esposizione del lavoratore alla radiazione solare, si dovrà effettuare una valutazione dei rischi specifica (da intendersi come processo finalizzato ad individuare le adeguate misure di prevenzione e a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza), anche perché gli effetti di questo rischio sono ormai scientificamente noti da tempo.

L’Art. 216 del CAPO V cita: “…nell’ambito della valutazione dei rischi di cui all’art. 181, il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura e/o calcola i livelli delle radiazioni ottiche a cui possono essere esposti i lavoratori…“

Nel documento di valutazione dei rischi, il Datore di Lavoro deve precisare le misure adottate previste dagli Art. 217 e 218.

L’Addetto Sicurezza Laser (ASL) pertanto, affianca ed collabora con il DDL nel:

  • valutare i rischi relativi all’installazione LASER;
  • delimitare la ZONA LASER CONTROLLATA e la individua con apposita segnaleticaadesiva e luminosa;
  • scegliere i dispositivi di protezione individuale adatti a ciascuna sorgente;
  • effettuare la valutazione delle condizioni di sicurezza dell’ambiente e degli operatorisia in fase di acquisto che durante l’utilizzo della sorgente;
  • partecipare alla attività di formazione ed informazione degli operatori;
  • effettuare i test di accettazione di ogni dispositivo laser;
  • effettuare i controlli periodici di sicurezza;
  • analizzare tutti gli infortuni ed incidenti che riguardano i LASER;
  • definire le procedure di sicurezza;
  • definire e mantere il programma di assicurazione della qualità (Norma CEI 76-6).Per potere utilizzare in sicurezza queste sorgenti, è necessario inoltre prevedere corsi di formazione per tutto il personale che opera direttamente o nelle vicinanze di una apparecchiatura LASER di classe 3B o 4.E’ necessario prevedere anche una sorveglianza medica degli operatori per valutare l’integrità dei parametri visivi dei soggetti ed in particolare effettuare una visita oftalmica preventiva e delle visite periodiche di monitoraggio.
    Qualsiasi incidente o infortunio provocato dall’uso di un apparecchio LASER deve essere segnalato immediatamente all’Addetto Sicurezza Laser che dovrà effettuarne un’analisi e dovrà intraprendere azioni per evitare il ripetersi dello stesso.E’ fondamentale assicurare un programma di manutenzione delle apparecchiature da parte di personale qualificato così come un programma di assicurazione della qualità (AQ), di cui risponde l’Addetto Sicurezza Laser, per garantire il funzionamento ottimale di ciascuna apparecchiatura sia in termini di prestazioni rese sia in termini di sicurezza.A tale scopo potranno essere redatte adeguate procedure e apposite liste di controllo da applicare con le periodicità stabilite dall’Addetto Sicurezza Laser.